Give No Shelter è il cosiddetto “giro di boa” della serie, sarà stato in grado di far appassionare maggiormente i giocatori nonostante si tratti di una storia piuttosto breve?
Le poche azioni della fuga
Riprendiamo subito dopo la fine del primo episodio, dopo aver effettuato una scelta importante (probabilmente l’unica di rilievo in tutto In Too Deep): Michonne, Pete e Sam si ritrovano a fuggire, perennemente braccati dai temibili Randall e Norma, i quali sono disposti a tutto pur di toglierli di mezzo. Sam propone di cercare rifugio a casa del padre in quanto unica soluzione possibile in quella situazione, ma l’andamento delle vicende risveglia in Michonne i demoni che deve ancora affrontare nella sua testa…
I tanti caricamenti della fuga
Da un punto di vista tecnico non ci sono molti appunti da fare diversi da quelli visti nel primo episodio: il doppiaggio ancora una volta risulta di ottima fattura, e lo stesso vale per la direzione artistica; parlando da un lato meramente tecnico restano i limiti imposti dall’engine, ovvero qualche calo di frame rate durante le sezioni più concitate, ma che sono minori rispetto a In Too Deep in quanto Give No Shelter è un episodio piuttosto lineare e molto meno incentrato sull’azione. Durante la prova abbiamo, però, notato molti più caricamenti rispetto al solito e, visto anche il ritmo piuttosto lento dell’episodio, la cosa può risultare leggermente stancante.
Verso il finale
The Walking Dead: Michonne non è stato in grado di stupirci con Give No Shelter, ma non ha nemmeno peggiorato la situazione: è un titolo senza ombra di dubbio adatto ai fan del franchise ma che, per come stanno le cose adesso, non sento di consigliare a chi, invece, non segue più di tanto la serie televisiva.
Non ci resta che aspettare il rilascio del terzo, e ultimo, episodio per tirare le somme su questo piccolo progetto targato Telltale Games, e non escludendo eventuali sorprese